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Quel dì di festa

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Quel dì di festa

 

L’anziano è estremamente vulnerabile allo stress, sia da cause ambientali che relazionali.

L’autonomia ed il funzionamento sociale possono essere ridotti al minimo, in quanto le relazioni interpersonali sono spesso intralciate da difficoltà comunicative legate all’invecchiamento cerebrale come vuoti di memoria, disturbi della concentrazione, affaticabilità. La solitudine svuota di senso le giornate – il potenziale “tempo libero” tende ad essere percepito come “vuoto” – innescando o alimentando un disagio psicologico che può sfociare in ansia e depressione.

L’anziano ha bisogno di qualcuno, un cosiddetto “tutore di resilienza” – una figura affettivamente significativa (come un parente, un amico, un operatore assistenziale, o anche un “semplice” volontario) – che ascolti la sua storia colmando eventualmente le lacune esistenti, o che gli rammenti il suo vissuto, tante e più volte, per mantenere viva una traccia, conservare un ricordo.

I rischi della solitudine degli anziani sono molti, sia dal punto di vista psicologico, sia dal punto di vista fisico. L’impatto della solitudine negli anziani può essere devastante con danni che si ripercuotono su tutto il corpo.

L’idea a fondamento del progetto “Quel dì di festa” è quella di sviluppare una serie di interventi di supporto e di sviluppo di una comunità solidale coinvolgendo insieme anziani, persone con disabilità e volontari.

Il progetto “Quel dì di festa” prevede la raccolta delle testimonianze degli anziani ultra 80enni circa il matrimonio: come veniva fatta la proposta alla sposa? Com’era l’abito di nozze? Come si svolgeva la cerimonia? E il ricevimento? Quale musica si suonava? Quali erano i piatti di quel giorno? E le bomboniere?

I racconti raccolti dai volontari della Misericordia di Sarteano dalla viva voce dei diretti interessati saranno poi rielaborati in forma narrativa per arrivare ad una pubblicazione che verrà presentata in occasione dell’evento finale del progetto.

Queste stesse testimonianze serviranno da base per due laboratori destinati a persone con disabilità: uno, artistico-manipolativo nel quale saranno realizzati manufatti ispirati a quelli descritti dagli anziani; l’altro, teatrale, che metterà in scena la rappresentazione di un matrimonio tipico dell’epoca coinvolgendo come attori anche alcuni anziani.

L’evento finale prevederà quindi lo spettacolo teatrale e un pranzo “di gala” durante il quale i manufatti realizzati all’interno del laboratorio artistico verranno donati ai partecipanti.

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